Per poter iniziare questa tecnica dovrete procuravi due quaderni, uno per la brutta copia e uno per la bella copia. Il primo quaderno ospiterà 150 desideri che scriverete prendendovi tutto il tempo necessario. Scriverli di getto, in pochi giorni, non è la cosa migliore da fare. Igor Sibaldi dice che potrebbero volerci addirittura mesi. Il processo di messa in moto del desiderio cambierà tutta la vostra percezione della realtà, vi permetterà di osservare la vita con occhi diversi, avidi di scoprire cosa manca nella vostra quotidianità. Tra questi 150 desideri  dovrete sceglierne 101 e trascriverli sul quaderno di bella, lasciando qualche riga di spazio tra un desiderio e l’altro. Ogni giorno, per tutti i giorni dell’anno, dovrete leggerli. Bastano 5 minuti.. Piano piano i desideri cominceranno a realizzarsi e tutto quello che dovrete fare sarà cancellare quelli realizzati e scriverne subito un altro.. così da mantenere sempre 101 desideri nel quaderno di bella copia.. Ecco le regole precise da rispettare.. 1.. la formula giusta è «Io voglio».. 2.. non scrivere né la parola «non», né alcuna negazione.. evitare, per esempio, le parole «intatto» o «incolume», che sono negazioni.. 3.. ogni desiderio può avere al massimo 14 parole, cioè non può durare più di una singola emissione di fiato.. 4.. vanno chiesti soltanto obiettivi, e non i mezzi per raggiungerli.. cioè non si possono chiedere soldi in alcuna forma.. 5.. vanno evitati i paragoni.. per esempio «voglio essere famosa come la tale».. 6.. vanno esclusi i desideri seriali.. per esempio la serie «voglio un appartamento a Berlino», «voglio un appartamento a Madrid», «voglio un appartamento a Parigi».. 7.. vanno scritti solo desideri il cui esaudimento sia precisamente verificabile e dunque non desideri del tipo «voglio essere felice» o «voglio essere molto ricco».. felice in che senso? Molto ricco quanto?.. 8.. vanno evitati diminutivi o vezzeggiativi.. ciascun desiderio deve essere descritto nella forma più oggettiva, più netta possibile.. 9.. non si possono esprimere desideri per conto altrui.. troppo facile! Se si vuol giovare ad altri, occorre assumersi la responsabilità e le spese energetiche del giovamento.. per esempio, non «Io voglio che mio zio torni a essere sano» ma «Io voglio fare in modo che mio zio torni a essere sano».. nel primo caso, si tratterebbe infatti non di un desiderio ma di un comando, a cui il suddetto zio dovrà obbedire.. 10.. è bene evitare di chiedere storie d’amore o di sesso con persone precise, o legami eterni con qualcuno.. perché ci si potrebbe pentire, poi, d’averlo chiesto.. Ogni desiderio che noi riusciamo ad esprimere è una sorta di premonizione.. non si tratta cioè del frutto della nostra fantasia, ma di un improvviso estendersi della nostra percezione, fino a cogliere nel futuro una qualche occasione che sta venendo proprio verso di noi e che può servire al proprio sviluppo interiore. E ciò che chiamiamo “desiderare”  in realtà è il modo in cui questa nostra percezione più estesa cerca di annunciare alla nostra razionalità quelle occasioni che ha intravisto nell’avvenire, e di convincerla a non opporre resistenza e a non distrarsi, quando quelle occasioni arriveranno bensì a farsi avanti e ad afferrarle..

By Igor Sibaldi

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