…visuddha significa “purificazione”, intesa come raffinamento vibrazionale che si verifica quando liberiamo il corpo dalle tossine, quando parliamo con onestà e autenticità passando al V chakra andiamo verso il simbolico; ogni parola che usiamo è simbolo di una cosa, di un concetto, di un sentimento, di una relazione. I simboli ci consentono di fare di più con meno. Posso descrivere una galassia a spirale senza poterla vedere.Tutta la vita è ritmica, il compito del quinto chakra è quello di accrescere la nostra risonanza con il mondo. Perché vi sia risonanza occorre La comunicazione è uno scambio di energia. L’espressione di sé permette al mondo di conoscere quello che è dentro di noi. Quando mente e corpo sono collegati si ha una buona comunicazione.Attraverso il passaggio del quinto chakra l’inconscio diventa conscio. Se la gola è bloccata, lo è anche il movimento ascendente dell’energia, che non può così passare alla mente cosciente. Possiamo avere consapevolezza senza comprensione. Abbiamo gli impulsi ma non la strategia, spinta senza volontà. Non siamo in grado di raggiungere il nostro sé superiore.La voce è l’espressione vivente della propria vibrazione di fondo. La voce è un buon elemento per valutare lo stato di salute del quinto chakra. Se il chakra è strozzato anche la voce lo sarà. Una voce flebile indica un chakra debole. Se il V chakra è in eccesso la voce potrà essere acuta, alta, oppure la persona potrà utilizzarla per interrompere gli altri o dominare nella conversazione.Solo se vi è libertà di espressione possiamo compiere pienamente il nostro processo di individuazione. Se il V chakra è bloccato, diventiamo eccessivamente introversi e non possiamo né esprimere, né incamerare informazioni. Se il blocco è piuttosto grave diventiamo un sistema chiuso, che non comunica con l’esterno se non in modo superficiale. Diceva Aristotele “la minima deviazione iniziale dalla verità viene poi moltiplicata per mille”. Quando diciamo la verità esprimiamo completamente la nostra individualità. Una persona spaventata ha paura di dire la verità. Una persona dall’ego fragile avrà paura di quello che gli altri pensano e rinuncerà alla propria autenticità.Le persone i cui chakra inferiori sono in equilibrio possono esprimere senza paura la propria verità personale. In particolare, se il quarto chakra ci consente di accettare noi stessi, non c’è più bisogno di negare la verità. Se neghiamo i sentimenti, potremmo scoprire che dentro di noi ci sono varie verità in conflitto. Vivere secondo verità significa essere capaci di vivere accettando queste contraddizioni, accettare che ogni parte può essere vera, senza per questo negare le altre. Se costringiamo noi stessi a scegliere una parte piuttosto che l’altra, potrebbe significare negare una verità. Il conflitto interiore si risolve soltanto avendo consapevolezza dell’esistenza di parti conflittuali che fanno parte di noi, e possono essere integrate.Le bugie sono il demone del quinto chakra.La comunicazione non è solo il parlare. Comunicazione è creatività. E’ creare qualcosa che prima non esisteva attraverso i simboli. E’ un processo messo in atto volontariamente. E noi creiamo il nostro mondo in ogni istante, attraverso le nostre azioni, espressioni, comunicazioni. La creatività e la comunicazione permettono di assemblare in modo nuovo quel che c’è, e permettono di restituire al mondo quel che il mondo ci ha dato.Quando un avvenimento ci colpisce, ci viene addosso una vibrazione. Quando l’espressione viene limitata e il nostro corpo si irrigidisce perché non possiamo dare voce alle sensazioni che derivano dal colpo subito, la nostra risonanza diminuisce, “ci stressiamo”, accumuliamo nervosismo.E’ più facile bloccare l’espressione che la sua recezione; è più facile bloccare ciò che viene da noi, piuttosto che quel che entra in noi. Quindi in genere il blocco del quinto chakra riguarda uno scompenso che vede la mancanza di “scarico” dell’energia.Tante possono essere le motivazioni per cui non mi esprimo E così chiudo i cancelli per evitare una fuga dei nostri veri sentimenti.Anche la paura influisce sul quinto chakra. Se da bambini siamo stati bersaglio dell’ira, di abusi, di critiche eccessive o di umiliazioni, abbiamo imparato a vivere nel terrore di esporci. Ci chiudiamo per proteggerci. E siccome la voce interiore vorrebbe uscire, ancor più il chakra della gola è “costretto” a bloccare.Ancor di più agiscono su questo chakra la vergogna e il senso di colpa, che fanno si che si blocchi la volontà di portare all’esterno quel che è parte di noi ma non accettiamo. Dentro di noi c’è un critico interiore, necessario per salvarci dalle umiliazioni, in modo da salvare il sé nudo dalle minacce esterne. Il critico vive dell’energia bloccata nel V chakra, perciò un eccesso di accumulo porta ad avere un critico interiore particolarmente attivo. Bugie, messaggi contraddittori, grida e urla hanno un impatto importante in questo centro. Se ci viene detto che non abbiamo diritto di sentirci in un certo modo, quando di fatto quello è ciò che proviamo, questo diventa una grande bugia. Più spesso di quanto pensiamo, i genitori insegnano ai figli a mentire a sé stessi, agli altri e al proprio corpo. Si crea dissonanza.Comunicare con accuratezza la verità della propria esperienza, riconoscere e accogliere la verità degli altri e affrontare la vita in modo creativo favorisce l’equilibrio del quinto chakra. Vivere creativamente significa prendere in considerazione il possibile, non restare necessariamente negli schemi. E’ vedere le infinite possibilità che la vita di ognuno di noi presenta. Per riequilibrare il quinto chakra dobbiamo imparare a non soffocare le nostre emozioni. Debbo far uscire il suono del mio dolore, della mia rabbia, della mia gioia. Rispettare il nostro ritmo, dormire quanto è necessario, migliorare l’insonorizzazione della nostra casa, serve a riequilibrarci. Intonare mantra, ma anche cantare, aiuta il quinto chakra. Imparare ad ascoltare gli altri e se stessi è un altro passo importante per giungere all’equilibrio del quinto chakra…..

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