L’origine della danza Kagura risale ai tempi lontanissimi, assai probabilmente anteriori all’introduzione nel Giappone dell’idioma cinese, se è vero che il suo significato sarebbe «divertimento degli dei». Sotto il nome di Kagura si comprendono spettacoli di specie diverse che vanno dalle danze religiose agli esercizi e destrezze dei giocolieri e alle farse più spinte, cosìcché possiamo dividere i Kagura in quattro tipi principali e precisamente:

I Sato Kagura, eseguiti nei giorni festivi davanti ai tempietti (o reliquari) shintoisti avevano per lo più indole propiziatoria (come accadde anche durante l’epidemia di colèra nel 1916) e venivano ordinati dai sacerdoti dei templi, che di solito ne sono anche gli esecutori musicali, a mezzo di flauti e tamburi. Consistono in pantomine eseguite in festosi costumi da attori che coprono il loro volto con maschere di legno.

Gli O-Kagura vengono attuati soltanto davanti a speciali templi come ad esempio in quelli di Miyashima, Naza Kasuga, Nikkou, Ise, Atsuta ecc.; sono danze simboliche speciali senza caratteristiche pantomimiche, eseguite da danzatrici del tempio Miko, vestite di pantaloni rosa piuttosto lunghi e di un mantello bianco, con una corona o un piccolo diadema sui capelli che ricadono sulle spalle con una treccia legata da un nastro o da una fibbia. Le danzatrici (accompagnate, come nel caso precedente, da sacerdoti con tamburi e flauti) tengono in mano una specie di raganella ornata di minuscoli campanelli di bronzo dorato ed un ramoscello verde, più raramente ventagli e virgulti benedetti. Verso la metà del Settecento alle sacerdotesse furono sostituite delle ragazze dell’agiata borghesia, allo scopo di attirare una maggior quantità di pubblico ed accrescere i guadagni. La novità ebbe successo e le danzatrici note sotto l’appellativo di Hayazi Miko, apparvero anche in altri templi iniziando una tradizione che rimane valida fino al principio del XIX secolo. E’ da notare che il contenuto delle danze O-Kagura è quasi sempre mitologico. Di O-Kagura esistono due scuole diverse: quella di Ise e quella di Atsuta.

I Mi-Kagura si rappresentano soltanto alla Corte Imperiale e al tempio di Ise. Vi prendono parte uomini e donne, le loro danze sono commentante da flauti e da un’arpa per opera di 25 musici i quali cantano da soli o in coro i testi dei canti che devono accompagnare. Insieme alle danze eseguite davanti ai reliquari del Palazzo Imperiale in onore dei regali antenati vengono presentate delle offerte alla dea Amaterasu – la cui leggenda, come si è visto, sta alle origini del Nou – ed altri mitici personaggi.Secondo quanto riferisce il Glaser (Japanisches Theater), la rappresentazione del Kagura (il cui teatro da un punto di vista architettonico ricorda assai da vicino quello che sarà il teatro del Nou) nel cerimoniale di Corte avrà luogo più tardi sotto l’imperatore Ichijou (987-1011).

Al contrario dei tre precedenti, i Dai-Kagura sono costituiti da specie di Shishimai o «danze dei leoni», originarie delle provincie di Kii e Ise, (così chiamate perché venivano eseguite da attori che avevano il volto nascosto da una maschera raffigurante un leone dalla mascella mobile per rendere più evidente e terribile la somiglianza), da brani buffoneschi e da esibizioni acrobatiche.

 

By Pietro Lorenzoni

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