Si chiamano Kangan o Chudi in hindi, Valayal in tamil, Gaaju in telugu, Bale in kannada, Bangles in inglese. Sono i bracciali indiani. Si differenziano dagli altri braccialetti perché questi non sono un laccio (di qualsiasi materiale) che si allaccia attorno al polso, ma sono rigidi. Di solito sono d’oro o in vetro colorato o in una combinazione tra i due, anche se ultimamente si trovano frequentemente anche in plastica, più economici e, con le crescenti tendenze della moda, decorati con disegni di ogni genere. Per le cerimonie e gli avvenimenti importanti, però, si preferiscono ancora quelli tradizionali. In India, i braccialetti sono molto popolari e fanno da sempre parte degli ornamenti tradizionali. Di solito le donne li indossano a due a due, almeno uno su ogni braccio. I braccialetti hanno un grande valore nella tradizione induista. È considerato di cattivo auspicio per una donna avere le braccia nude. Tradizionalmente, le donne indù sposate hanno sempre qualche braccialetto al polso. Le donne moderne non li indossano più con il loro abbigliamento quotidiano, ma solo in occasioni ed eventi particolari. Per la donna indù, il braccialetto non è solo un ornamento, ma anche una parte importante della femminilità e del proprio onore. Anche gli uomini indossano un bracciale chiamato Kada o Kara, in acciaio o ferro. Il Kada per i sikh ha un significato religioso, ed è composto da ferro, metallo bianco o oro. Nella tradizione indiana, se per una ragazza è opzionale indossare braccialetti, per una donna sposata è la norma e, sempre secondo la tradizione, non indossa mai braccialetti acquistati da lei stessa. Generalmente tutti i gioielli sono associati al matrimonio, come nella cultura occidentale lo è la fede nuziale. Una volta sposata la donna continua a indossare i suoi braccialetti, verdi o rossi a seconda della regione di appartenenza, come simbolo di buon matrimonio e come portafortuna per il proprio marito, e quando questi viene a mancare la donna indù rompe i braccialetti nuziali di vetro in segno di lutto. Se un braccialetto di vetro si rompe all’improvviso è considerato un segno che il marito corre qualche pericolo o ha avuto qualche incidente spiacevole. I braccialetti di vetro hanno significato diverso a seconda del colore. I braccialetti rossi simboleggiano l’energia, i braccialetti blu simboleggiano la saggezza e quelli viola l’indipendenza. Il verde indica fortuna o matrimonio, il giallo è per la felicità. I braccialetti arancioni significano successo, quelli bianchi nuovi inizie quelli neri potere. I braccialetti d’argento simboleggiano la forza, mentre quelli d’oro la fortuna. In Gujarate in Rajasthan, la sposa riceve in regalo dalla propria madre un paio di braccialetti d’avorio e solo dopo averli indossati può eseguire con il proprio marito il ‘saptapati’.. Il saptapati sono i sette passi/sette giri che la coppia fa intorno al fuoco, senza il quale nessun matrimonio indù è considerato completo. Niente braccialetti, niente saptapati. Nel Sud dell’India c’è una cerimonia chiamata Valaikaapu che si celebra durante il settimo mese di gravidanza di una donna. I polsi della donna vengono ornati con braccialetti di tutti i colori e disegni, che hanno la funzione di proteggere la futura mamma e il bambino che nascerà dagli spiriti maligni. Una volta che la cerimonia è stata completata, la donna si reca a casa della propria madre, dove resterà fino al parto.

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