Il Suono del Mare che si sfrange su una Spiaggia..

‘’Il mare è l’unico essere infinito che si pone umilmente ai nostri piedi, senza mai perdere una briciolo della sua grandezza. La vita non la misurai in anni, ma in strade, ponti, montagne, chilometri che mi separavano ogni volta dal mare. Che, poi, io il mare lo ascolterei all’infinito. A tutto volume. Con gli occhi piantati sul soffitto del cielo. A immaginarmi la vita. Nessuna casa dovrebbe essere senza vista sul mare. Ogni casa dovrebbe appartenere al vento e alle onde. Il mare e la casa dovrebbero vivere insieme per sempre, come due fanciulli che si siedono uno di fronte all’altro e si confidano i loro segreti. Ho passato la giornata a medicarmi le ferite con i raggi del sole. Ho passato il pomeriggio a cancellare la mia infelicità con l’acqua salata. Ho passato la sera a togliere le paure dalla mente, mettendovi dentro stelle e canzoni. Se qualcuno mi chiede come ho passato la mia giornata al mare, io rispondo: “A guarire” Perché nient’altro al mondo mi guarisce come il mare. Che spettacolo il mare mosso. Prima sono onde grandi e tutte diverse, e qualcuna sembra una creatura mostruosa tanto è alta. Poi le onde diventano meno grandi, perdono la schiuma per strada, si abbassano quasi a misurare il fondo. Poi sono ancora onde, ma sono stanche, esauste, e la schiuma è solo un soffio. Poi hanno quasi paura di arrivare a riva, diventano onde buone, gentili, educate. Il mare mi prepara una culla di azzurro con merletti di cielo e io mi immergo e so che ogni volta rinasco. Ogni volta davanti al mare mi apro ai regali dell’aria, e i colori e le forme e le vibrazioni mi entrano ed escono dal petto con la stessa facilità con cui attraversano una finestra. Quando lasciamo il mare non lo lasciamo mai del tutto. La sua luce resta impigliata nei capelli, nelle sfumature della voce, nella morbidezza della pelle. Devono passare alcuni giorni prima di perderlo per sempre. Quante volte ho nuotato dentro gli occhi del mare e ho visto i suoi sogni. Una volta un’onda ha attaccato un carro a una nuvola e si è fatta portare oltre l’universo. Quando torno a riva, so di aver lasciato qualcosa di indicibile.
Un amore nato in una giornata di vento e mare, e perciò destinato a essere irrazionale, pieno di passione e leggerezza, possesso e abbandono, oltre che di incoscienza e profumo di peccato e una luce sempre sul punto di svanire’’

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By Fabrizio Caramagna

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